Fan Fic amatoriali

martedì 22 febbraio 2011

Missing




Ti prego, ti prego, perdonami,
ma io non tornerò a casa.
Forse qualche giorno alzerai lo sguardo
e, appena consapevole dirai a nessuno in particolare:
"Non c'è qualcosa che manca?"

Tu non piangerai per la mia assenza, lo so
mi hai dimenticato molto tempo fa
Sono tanto inutile?
Sono tanto insignificante?
Non c'è qualcosa che manca?
Non c'è nessuno a cui io manchi?

Rit:
Nonostante io sia il sacrificio,
tu non mi cercherai, non ora
Sebbene io morirei per sapere che tu mi ami,
sono sola.
Non c'è qualcosa che manca?

Ti prego, ti prego, perdonami,
ma io non sarò di nuovo a casa.
Io so cosa fai a te stesso.
Respiro profondamente e grido:
Non c'è qualcosa che manca?
Non c'è nessuno a cui io manchi?

Rit

E se sanguino, sanguinerò,
sapendo che a te non importa.
E se io dormo solo per sognarti,
Mi sveglierò senza te qui,
Non c'è qualcosa che manca?
Non c'è qualcosa...

Rit

Non c'è qualcosa che manca?
Non c'è nessuno a cui io manchi?

Fuoco di Candela

La luce è saltata.
Il libro aperto spande il suo odore di carta vecchia, nel buio improvviso e tetro della stanza.
Scivolo tra ombre tetre, cercando l'interruttore.
Tentenno tastando il muro mentre a passi incerti, vago.
Le tenebre mi prendono per mano e mi tirano verso un candela che giace spenta sulla mensola del caminetto.
Una candela... l'idea di poterla sfruttare per creare l'atmosfera e dare la vita alle parole che sono immortalate sul libro mi solletica spaventosamente.
E così mentre l'idea di tornare alla fredda elettricità si smorza, afferro la candela e cerco i fiammiferi.
L'odore dello zolfo che li compone, prende fuoco all'istante.
è buono, forte, vitale...
Brucio lo stoppino e subito tutto prende una forma diversa, magica, eterna.


E con la candela tra le dita, come una sacerdotessa in trepidazione per quella divinità che adora, ritorno al libro che m'ha rapito la fantasia.

domenica 20 febbraio 2011

The Cat Came Back



Per me è come un droga questa canzone, spero vi piaccia ^_^

The Cat Came Back by Fred Penner

Adesso il vecchio signor Johnson
aveva dei suoi problemi
aveva un gatto giallo che
non se ne andava mai da casa sua
aveva provato e riprovato a cacciare via quel gatto
l'aveva dato persino ad un uomo che andava lontano

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

adesso l'uomo all'angolo giurò che
avrebbe ucciso il gatto a vista
caricò il suo fucile con colpi e dinamite
aspettò e aspettò che il gatto arrivasse
novantasette pezzi dell'uomo è tutto quel che trovarono

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

lo diedero ad un ragazzino
assieme ad una banconota da un dollaro
gli dissero di portarlo in mezzo al fiume con una barca
legarono una corda attorno al suo collo
probabilmente pesava circa una libbra
adesso dragano il fiume perchè il ragazzino è affogato

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

lo diedero ad un uomo che andava su in mongolfiera
gli dissero di portarlo all'uomo sulla Luna
la mongolfiera precipitò a novanta miglia di distanza
dove lui sia adesso, non oso dirlo

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

lo diedero ad un uomo che andava verso ovest
gli dissero di portarlo alla persona
che lui amava di più
prima, il treno si piegò, poi deragliò
nemmeno un'anima riuscì a sopravvivere
per raccontare lo spaventoso avvenimento

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

alla fine mandò il gatto lontano nell'oceano
una nave, fuori da sola, imbarcava acqua velocemente oggi
tutte le persone cominciarono a pregare
che la nave cominciasse a capovolgersi
una grande folata di vento arrivò
e tutte le anime furono perse

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

su un filo del telegrafo, i passeri erano seduti in gruppo
il gatto aveva fame, pensò che quei passeri
gli sarebbero piaciuti come pasto per pranzo
si arrampicò delicatamente sul palo
e quando raggiunse la cima
mise le sue zampe sul filo elettrico, e si annodò

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano

ora il gatto aveva una sua famiglia
con sette piccoli gattini e arrivò un ciclone
spazzò via le case, e sballottò tutti i gatti
l'aria era piena di gattini e nessuno fu trovato

ma il gatto è tornato, proprio il giorno dopo
il gatto è tornato, pensavano fosse spacciato
ma il gatto è tornato, non era rimasto lontano
non era rimasto lontano

giovedì 17 febbraio 2011

Tipica giornata nata storta

Appena svegli, la prima cosa che si desidera è che tutto vada bene, che niente si metta tra te e il tuo obbiettivo giornaliero.
Poi metti giù un piede e il freddo del pavimento ti ricorda che devi alzarti, lavare, vestire, mangiare e il calore del letto ti sembra, improvvisamente più attraente che mai.
Ma non lo fai... anche se vorresti non cedi a quella meravigliosa tentazione.
Mezzi addormentati ci si alza e si va verso il bagno.
Tutto appare tranquillo, o almeno è così la nostra mentre intorpidita ce lo mostra.
Ma poi...
Grida, ti incitano a muovere il fondo schiena perché siete in ritardo (nel mio caso, perché dovevo andare a una cavolo di visita specialistica -.-').
La colazione vi viene quasi portata via da sotto il naso e i vestiti buttati addosso con fare poco gentile da parte di genitori infastiditi per quei cinque minuti in più di meritato sonno.
Vestiti, prendete le scartoffie e andate verso la macchina, con una strana creatura bavosa (che una volta era un genitore) che non vede l'ora di accellerare e vomitarvi addosso un mare di parole che a fatica concepite perché, bé, è dannatamente presto e il sonno vi tedia ancora.
Arrivati, il parcheggio è pieno e dovete quasi inventarvelo per poter finalmente scendere.
Tutto andava bene a letto... a letto....
Aspettate che il vostro turno arrivi e intanto un mare di vecchiette impellicciate vi passa davanti, guardandovi con la puzza sotto il naso.
Poi arriva il vostro turno e tutto va ancora più a rotoli (nel mio caso il medico si è divertito a trinciare il mio amor proprio facendomi diventare una belva incazzosa).
Dulcis in fundo, tornate a casa, andate a far la spesa e trovare una fila pazzesca, e quando rientrate tirando un sospiro di sollievo, scoprite che il portatile non va e probabilmente è tempestato di virus.
Quindi, come diavolo fa questa giornata ad andare dritta dopo tutto questo?
Stato emotivo: Broncio incazzoso!

mercoledì 16 febbraio 2011

E piove...

Soffermo lo sguardo sulla strada che devo percorrere e attendo un segno del cielo.
Un tuono squarcia la carne del firmamento, rompendo le sue nuvole che sanguinano pioggia.
La terra si lava, e  gioisce della lacrime che ne spolverano la vecchia pelle stanca.
Un respiro s'alza e un sospiro s'abbassa terso della grazia dell'acqua che disseta la sua anima polverosa.
Io aspetto, sul ciglio della porta...
Una scarica di fuoco celeste ruggisce e il segnale che la vita mi chiama, deflagra in me.
Muovo un passo, la pioggia mi sfiora.
Muovo un'altro passo, la pioggia m'accarezza...
Inizio a correre e lavo i peccato nel sangue del cielo come un'abbietta e sacrilega creatura della terra che agogna innalzarsi verso l'eternità.

domenica 13 febbraio 2011

Lighthouse Family - Forever you and me - Official video [HQ]



A chi come me si ritrova con l'amara sensazione di solitudine in questa ostentata festa dell'amore, dedico questa canzone che è la mia preferita e la più romantica che conosco.
Spero vi piaccia.
baci

traduzione

Quando stai per piangere ricorda
Che un giorno finirà tutto
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto
Sebbene tutto sia più oscuro di dicembre
Quello che c’è avanti a noi è un colore diverso
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto

E alla fine del giorno ricorda i giorni
In cui eravamo vicini alla fine
E chiediti come ce l’abbiamo fatta
Ad attraversare la notte
Alla fine del giorno ricorda il modo
In cui siamo stati così vicini alla fine
Ricorderemo che eravamo io e te

Perché noi saremo sempre io e te
Tu riuscirai sempre a volare in alto
Nel cielo dell’amore

Non pensi che sia ora tu iniziassi
A fare quello che abbiamo sempre voluto
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto
Perché anche l’impossibile è facile
Quando siamo l’uno con l’altro
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto

E alla fine del giorno ricorda i giorni
In cui eravamo vicini alla fine
E chiediti come ce l’abbiamo fatta
Ad attraversare la notte
Alla fine del giorno ricorda il modo
In cui siamo stati così vicini alla fine
Ricorderemo che eravamo io e te

Perché noi saremo sempre io e te
Tu riuscirai sempre a volare in alto
Nel cielo dell’amore

Perché noi saremo sempre io e te…

sabato 12 febbraio 2011

Favole di Victoria Francés

Buon giorno a tutti
Ieri sera mentre leggevo le Favole di Victoria Francés, m'è venuto in mente che sarebbe giusto condividere una tale rara meraviglia di parole con gli altri.
Vi avverto, che non è per nulla semplice comprenderle per i termini altisonanti usati, quindi armatevi di pazienza.
Ebbene, vi lascio con Victoria Francés, arrivederci.

Prologo

Si nascose nel luogo più oscuro della fortezza e contemplò l'orrizzonte, senza respiro...
L'ultima volta che tornò su quei percorsi seppe che, oltre ai boschi d'alberi funesti, v'erano tracce di candidi sudari intrisi di lacrime.
E in ogni paradiso, in ogni simulacro d'antichi portici e di muti angeli, s'imprimono indelebili ricordi.
Continuano a scorrere all'unisono le sue lacrime cineree sulle candide gote e con languide espressione accennano sorrisi che si celano nella penombra.
Lui riconobbe il volto di tutte le dame che sospinse attraverso cieli tempestosi. Fu lui fra tutti i sinistri principi a occultarsi dentro maschere d'orrende bestie e a baciare le gote di leggiadre bellezze.
Accarezzando i loro turgidi seni prosciugò fiumi di quella linfa rubino che scorreva nelle loro vene, mentre le moribonde donzelle gemevano di piacere, sciogliendo la rugiada delle loro lacrime.
Ezequiel... il cavaliere avvolto dalla nebbia.
Ti maledicono spettri assopiti in lenzuola di foglie morte! Il glauco splendore dei tuoi occhi brama declamare la poesia delle dame insonni...
Un'infinità di rose appassite piangere per loro! Adesso, com'edere rampicanti, ondulanti figure accudiscono la solitudine della spoglia alcova, accompagnandoti nella ragnatela dei tuoi ricordi e, al culmine delle  rimembranze, sentirai la nostalgia di tornare ad accarezzare i purpurei capelli d'una di loro.
Prigioniera nella tua irrealtà come uno spettro nascosto in un campanile abbandonato... le rose delle sue labbra ora colano il sangue d'altre epoche...