Fan Fic amatoriali

lunedì 23 gennaio 2012

A volte... io ritorno!

Perdono.
Inizio il post chiedendo il perdono per la lunga assenza fatta dal mio blog, e da te caro lettore che ora hai gli occhi posati su queste parole che ti scorrono avanti.
Sono scomparsa, è vero, lo ammetto, come una colpa deplorevole che non posso negare.
Sono scomparsa perchè non sapevo cosa dirti.
La banalità e complessità della mia vita mi sembrava così noiosa che non volevo tediarti oltre, così ho lasciato che i minuti, i giorni, i mesi si deponessero sul blog come polvere fittizia mentre io vivevo la mia vita.
Ora sono tornata come puoi ben notare, e ne sono... felice.
Vengo a portare un po' di me nella tua vita, nella speranza di non ammorbarti ma di divedere qualche minuto, rubandolo al tempo che trascorri su internet.
Mi sei mancato blog, e tu lettore e voi parole, tutti mi siete mancati, anche se non ho mai smesso di scrivere.
Probabilmente non lo sai, ma sono una scrittrice amatoriale di Fan Fiction sugli Anime. Pare strano, vero? Lo è, ma è bello così.
Normalemnte divido il tempo tra il lavoro - all'istituto ospedaliero di Sospiro (io sono nel reparto psichiatrico, il più pericoloso perchè è quello dei matti - e le fic, che normalmente pubblico su un sito chiamato EFP, sotto lo psudonimo di SugarHunter.
Però nonostante l'ora tarda, mi è tornata la voglia di raccontarti qualcosa di me, di dirti chi sono e cosa sono, e a cosa penso e come vivo.
Per ora mi fermerò a dirti questo, prima di andare a letto.
Attraverso le parole, posso abbracciare il mondo e sentire il suo calore. Perciò sorridimi perchè io lo stò facendo, mentre leggi.

Buona notte, mio lettore.

giovedì 1 settembre 2011

Pensiero malinconico

Nel momento in cui le bugie sono radicate nell'anima, anche i baci sanno d'amaro


sabato 20 agosto 2011

Piccoli Passi verso te

Buon giorno gente
Siccome sul sito dove posto, le mie fan fic amatoriali sugli anime non riscuoto alcun successo (praticamente passo inosservata nonostante m'impegni al massimo T_T) ho deciso di postare qui!
Abbiate pazienza e se non vi danno fastidio certi argomenti, provate a leggerle. ^_^
Il primo che me la porta via, lo scanno e uso la sua pelle per farci una tovaglia è_é

I personaggi descritti non sono di mia propietà ma apartengono a Kishimoto, un vero peccato, pultroppo XDXDXD

Trama: In un normale pomeriggio di compiti, tutto scorre tranquillo. La pace regna tra un pensiero triste e l'altro davanti all'attaccamento di un padre con il figlio e solo un sorriso la può scombussolare.
Avvertenze: AU, Shonen-ai, One-shot

Piccoli Passi verso Te
Il tenore risuonava potente nella stanza. Il suo poderoso vociare aleggiava terso nell’aria leggera. Due bambini facevano i compiti accennando a bocca chiusa la musica che per l’ennesima volta sentivano. A forza di ascoltare quelle note cariche di energia e vibrazioni, sapevano l’opera a memoria, anche se non riuscivano ad accennare nemmeno la minima sillaba vocale.

Un uomo entrò nella stanza e lanciò un occhiata ai due bambini che tranquilli scrivevano. Gli si avvicinò e con un movimento leggero si chinò accanto a loro, osservandoli con occhi dolci parlottare e sfruttare la loro intelligenza per trovare le soluzioni per i loro piccoli problemi. In sottofondo il coro dell’Atylantos cantava con deliziose vibrazioni di passione musicale.

«Vi serve una mano?»

«No papà» rispose uno dei due pargoli poggiando i grandi occhi azzurri in quelli del medesimo colore dell’uomo. Entrambi avevano lunghi capelli biondo grano, carnagione leggermente abbronzata e un sorriso in grado di rapire il cuore di chiunque.

«Sasuke hai sete?»

L’altro bambino alzò i suoi occhi nero pece. I capelli corvini pettinati, ondeggiarono seguendo il movimento della testa. La carnagione chiara risplendette nell’ombra che intono regnava.

«No, Minato, grazie»

«Tu, Naruto?»

«Io si, io si» i capelli biondi si muovevano in fruscii disordinati mentre il bimbo si agitava. I due bambini erano l’uno l’opposto dell’altro, sia nell’aspetto che nel carattere.

Il biondo Naruto, che era figlio di Minato, era solare, dolce, emotivo e anche scorbutico e suscettibile. Il piccolo Sasuke, era l’esatto contrario. Di carattere schivo e solitario, distaccato da tutto e freddo con tutti, tranne che con Naruto.

Sasuke lanciò un’occhiata all’amico e scosse la testa. Poi prese una penna e la tirò al bambino davanti a lui.

«Ahi» disse Naruto voltandosi. «Mi hai fatto male!»

«Torniamo a fare i compiti?»

«Si, si aspetta» e con uno scatto il piccolo scese dalla sedia lanciandogli un piccolo sorriso.

Sasuke lo guardò correre dal padre. Era invidioso dell’amico che, seppur non aveva la mamma perché era volata con gli angeli (almeno così gli dicevano gli adulti), aveva la fortuna di avere un papà che gli voleva bene e lo coccolava. Il suo papà invece non gli faceva mai le coccole e non gli diceva mai che era “un bel casinista” come diceva Minato quando Naruto combinava qualcosa… Li invidiava perché erano uniti.

Prese tra le piccole dita una lucida penna argentata e la guardò malinconico, il visetto dolce si fece infelice nel pensare alla solitudine che regnava nella sua casa.

Minato gli lanciò un’occhiata da dietro la porta del frigo aperto. Prese qualcosa e si chinò a darla al figlio.

«Papà mi dai anche un succo al pomodoro?»

«Ma a te non piace il pomodoro?!?»

«Ma a Sasuke, si»

Il bimbo sorrise, esibendo tutti i suoi sette anni. Era così piccolo, ma già capiva la tristezza che albergava nel cuore del suo amico. E ogni volta, trovava il modo di alleviarla.

Tra le mani prese i due succhi e correndo si avvicinò al bambino dallo sguardo triste.

«Sasuke» gridò. I piccoli passi affrettati risuonarono sul pavimento in parquet, mentre la voce dolce della soprano danzava allegra sulle loro testa.

Il bambino dagli occhi malinconici alzò lo sguardo, incontrando quelli improvvisamente dolci dell’amico che gli porse il succo.

«Perché sei triste? »

«Non sono triste»

«Non devi dire le bugie»

«NON dico le bugie» disse sulla difensiva, evitando i suoi occhi troppo carichi di emozioni. Leggeri e tremuli stralci di rossore gli tinsero le guancie. Non poteva farsi vedere debole perché il suo papà non voleva…

«Sasuke» un paio di manine si allungarono e si soffermarono in una carezza su quelle guance morbide e tonde.

«Se sei triste, sono triste anche io»

«Non dire cose stupide»

«Ma è vero!»

«E perché sei triste anche tu?»

«Perché ti voglio bene»

La voce del soprano si mescolò al suono acuto e morbido di un violino che accompagnava il suo canto disegnando onde di note, invisibili, immateriali, ma tanto belle da toccare il cuore.

L’insofferenza di Sasuke scomparve portata via dalle labbra di Naruto sulla sua guancia. Entrambi i bambini avevano solo sette anni, ma già provavano un forte legame l’uno per l’altro. Quel piccolo bacio segnò il rafforzamento del loro legame. E lo sbocciare di qualcosa che solo quando saranno adulti potranno comprendere…

Minato osservò i due con sguardo sconcertato. Questo proprio da Naruto non se l’aspettava…

Accennò un sorriso stappando la birra che aveva tra le dita.

«Naruto, sei un vero tormento. Ma lascia un po’ stare Sasuke, no?»

Il bambino biondo si voltò accennano un enorme sorriso pieno di entusiasmo.

«No, non lascerò stare Sasuke. Perché lui è mio amico e voglio farlo sorridere sempre!»

Il piccolo Sasuke, guardò l’amico ammorbidendo in un sorriso appena accennato le labbra severe.

«Mi togli l’aria» mormorò allontanando brusco il bambino.

La sua faccia normalmente indifferente era stata nuovamente intaccata. Il piccolo cuore gli pompò gratitudine.

«Grazie» mormorò a voce bassa senza farsi sentire.

Prese tra le mani il visetto di Naruto e fissandolo in silenzio sondò ogni piega della pelle morbida.

«Ti decidi a metterti a fare i compiti?»

In realtà però gli volle dire con lo sguardo: «Prometti che non mi farai più sentire solo?»

«Si si» rispose a entrambe le domande.

Naruto si arrampicò sulla sedia e prese posto accanto a Sasuke. L’uno vicino all’altro ripresero i compiti.

I piccoli cuori si muovevano in sincrono beandosi del reciproco calore e della musica che li accompagnava.

Minato osservò i due bambini portandosi alla bocca il collo della bottiglietta di birra.

- Va a finire che tra qualche anno li ritrovo a baciarsi… - si strofinò i capelli biondi, tornando verso lo studio. E in tanto canticchiava…


Spente le stelle

Col pallido raggio di luna

Piange l’amore

Che si lanciava come l’onda poi se ne va”

venerdì 29 luglio 2011

Linkin Park - What I've Done



In questo addio
non c'è sangue
non ci sono alibi
perchè ho estratto il rimpianto
dalla verità di mille bugie
e così lascia che la pietà
arrivi e cancelli...

quel che ho fatto
affronterò me stesso
per tracciare una croce
su ciò che sono diventato
cancellare me stesso
e lasciar andare quel che ho fatto...

lascia perdere ciò che hai pensato di me
mentre io pulisco questa parete
con le mani dell'incertezza
quindi lascia che la pietà
arrivi e cancelli...

quel che ho fatto
affronterò me stesso
per tracciare una croce
su ciò che sono diventato
cancellare me stesso
e lasciar andare quel che ho fatto...

per quel che ho fatto
ricomincio da capo
e qualsiasi dolore possa mai venire
oggi questo finisce
sto perdonando quel che ho fatto...

affronterò me stesso
per tracciare una croce
su ciò che sono diventato
cancellare me stesso
e lasciar andare quel che ho fatto...

quel che ho fatto
quel che ho fatto
perdonando quel che ho fatto...

martedì 26 luglio 2011

Futuro

Ogni futuro è un'incognita e ogni incognita è una strada verso il futuro ♥

sabato 23 luglio 2011

Stand by me - Ben E. King





Stai con me
Quando cadrà la notte
e la terra sarà buia
e l'unica luce che vedremo sarà la luna
no, non avrò paura, non avrò paura
finché tu sarai con me, sarai con me

e cara, cara sta' con me, adesso adesso sta' con me
stai con me, stai con me

Se il cielo che noi guardiamo
dovesse crollare e cadere
e le montagne dovessero sbriciolarsi nel mare
non piangerò, non piangerò, non verserò una lacrima
finché tu sarai con me

e cara, cara stai con me, stai con me
stai con me, stai con me, stai con me

Ogniqualvolta sarai in difficoltà, starai con me?
oh adesso, adesso stai con me

o stai con me, stai con me, stai con me
cara, cara, stai con me, stai con me
oh stai con me, stai con me

giovedì 21 luglio 2011

BELLISSIME STELLE - Andrea Bocelli - Vivere Live in Tuscany




Verrai, verrai, dovunque arriverai
sei pioggia che gonfia le fontane.
Cadrai, cadrai, sul fondo scenderai
nell'anima che scalda gli occhi miei
e ancora ti vorrei.

E di notte andar via
fra i pensieri lassù
mentre introrno a noi
bellissime stelle.

Verrai, verrai, dovunque tu sarai
nel vento che smuove le campane.
Quaggiù, quaggiù
tra fango e nuvole
nel tempo che rallenta i passi miei vicino ti vorrei.

Ogni notte andar via
fino ai sogni lassù
perse intorno a noi bellissime stelle.

Ti nascondi e vai via
tra le ombre laggiù
stese intorno a noi
bellissime stelle...

..e ancora ti vorrei, ti vorrei...

E ogni giorno che avrò,
ogni attimo in più,
cercherò per te bellissime stelle.

Cercherò, cercherò per te, troverò per te bellissime stelle.

Le bellissime stelle lassù per te.