Fan Fic amatoriali

mercoledì 5 gennaio 2011

Quanto dai un Bacio e poi ti penti di riceverlo...


Ormai era da ieri che c'eravamo messi d'accordo e io stranamente, ero pronta psicologicamente a un altro incontro.
Era passato quasi un'anno dal primo e giuro, il sapore dei suoi baci non me lo ricordavo più... forse era per questo che gli avevo detto di si!
Bè... tirata a lucido, ho attraversato il paese tichettando con i tacchi alti sull'asfaslto umido di nebbia che piovvigginava sulle teste di tutti, causando borbotii a non finire di vecchi infastiditi e delle loro ossa scricchiolanti e doloranti.
Lui m'aspettava in macchina, al calduccio, mentre io tremavo a ogni passo, come una maracas scossa violentemente.
Appena entrai nel campo visivo dello specchietto retrovisore, m'imposi di non tremare per il freddo e alzai la testa sorridendo, più per cortesia, che per altro, visto che la mia bassa autostima m'accompagnava come una fidata amica.... come al solito!
In macchina parlammo, e niente più. Lui guidava cercando nelle vincinanze un posto appartato... io parlavo, cercando di ricordare la causa del mio sdegno dopo il primo appuntamento... e, porca miseria, non lo ricordavo.
Una vaga sensazione di fastidio s'era insinuata nella  mia mente, ma nulla di più. Nessun indizio a darmi un piccolo aiuto, nessun segnale definito... solo un vago sentore di fastidio...
Trovato il posto, manco a dirlo ben trafficato, m'ha guadato per un momento come uno squalo davanti a una capretta che per sbaglio s'è sporta troppo dal suo tranquillo, confortevole, giaciglio sicuro.
E qui la tragedia s'è consumata...
Allungando un braccio afferrò (con la mano leggera di un pugile), il retro del mio collo e delicato come un cassonetto dell'immondizia affondò la bocca e il chilometro di lingua nella mia cercando, evidentemente, di soffocarmi.
Come una sanguisuga, il muscolo che si muoveva indemoniato, pareva deciso ad allungarsi fino alla mia gola, tanto desideroso di andare in profondità.
In quel momento mi maledii, mentre chilometri di saliva gli scivolavano lungo i lati delle labbra.
Per due ore... per due lunghissime ore, rimasi in silenzio a subire l'attacco fisico di quel... cammello? si, cammello!
E per tutto il tempo la coscienza non ha fatto altro che tormentarmi, punzecchiandomi con la sua voce bastarda sulle compagnie maschili che mi scelgo...
E, miseria, ha ragione...
Se la memoria non m'avesse tradito, avrei speso meglio il tempo sprecato a limonare con una scimmia dalla faccina carina!
Che orrore...
Che sfiga...
Che palle... perchè li becco tutti io!
In quelle due ore, le sue mani hanno anche preso vita, toccandomi.
I tocchi sono stati piacevoli... ma, santo cielo, quella bocca che mi sbavava pure sul collo, no!
La cosa peggiore è stata però, la sua eccitazione da... coniglio? non vorrei tirare in causa un'animale così carino, ma vedere il rigonfiamento nei suoi Jeans esattamente venti secondi dopo che ha iniziato a baciarmi... è stato traumatico!
Finalmente a casa... ho rifatto la doccia per cacciare dalla mia povera pelle il sentore della sua saliva.
Non fraintendete, a me l'odore della saliva sulla pelle piace, ma la sua no, DANNAZIONE!
Quindi... post mentale!
E, miseria, mettere un altro anno in mezzo, prima di vederlo!

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