Questa mattina mi sono svegliata con la doverosa idea di dover parlare un po' di me a chi legge questo blog.
Probabilmente non gliene frega a nessuno di chi sono, si può vivere tranquillamente nella convinzione che io sia solo una scritta sul computer e non una persona in carne, ossa e sangue.
Io parlo a quel briciolo di curiosità che nasce mentre si legge, a quell'infima palletta di idea che si ha quando si inizia a pensare al come ha avuto inizio tutto questo.
Bene... a quel lampo di insensato interesse rispondo parlando del come sia nata questa passione.
Fin da bambina sono stata una persona pigra. Non vi era niente che riuscisse a destare il mio interesse, già il solo leggere lo trovavo noioso e mi faceva un ribrezzo tremendo.
Spendevo i pomeriggi a guardare i miei amati cartoni animati e fantasticare su di essi, facendogli fare di tutto e di più nella mia mente che conteneva più fantasia di quella di molti adulti che conoscevo.
Tutto però è cambiato quando ho conosciuto lui... ci ho messo un po' a decidermi, come in tutto quello che faccio, ma poi... è stato amore a prima vista.
Già dalle prime righe mi sono stupita di trovare nelle parole, quelle immagini e quella fantasia che io sfruttavo
per ingannare il tempo o come rifugio per non dover guardare in faccia la realtà. La noiosa e cruda realtà che si comprende anche quando si è bambini.
Da Harry, pian piano mi sono innamorata dei libri, del loro odore, della sensazione della carta stampata sotto i polpastrelli leggermente ruvidi...
Era un nuovo mondo... tutto nuovo... pieno di emozioni... buono e comprensivo.
Poi in seconda superiore...
Fui costretta a partecipare a un cavolo di progetto in cui alcuni ragazzi dell'artistico avevano fatto disegni sulla paura e noi dovevamo scrivere quello che sentivamo.
Io presi il più particolare... nemmeno a dirlo, pareva un uomo serpente con le mani sulla testa e la pelle che cadeva rivendo i muscoli sotto.
Ne rimasi affascinata e non pensai, semplicemente scrissi quello che la mia mente malata partoriva.
E fu in quell'occasione che scoprii quella nuova parte di mondo che avevo sempre ignorato.
Purtroppo non so più che fine a fatto quel pezzo... e la cosa mi riempie un po' d'amarezza.
Da quel giorno ho coltivato la scrittura come un figlio, nella speranza di vederlo crescere sempre di più e di non pentirmi di aver dato voce alla mia anima.
che bello Eleonora! leggendo queste tue parole ho capito che abbiamo davvero molte cose in comune!!!
RispondiEliminaa presto, un bacio!
XD ne sono felice!!! A presto
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